Abstract:
Il presente lavoro si inserisce in un percorso di approfondimento teorico-pratico della prospettiva autobiografica attraverso lo sguardo di un operatore sociale desideroso di interrogarsi su motivi, modi, metodi, benefici connessi all’uso del raccontarsi. Nella prima parte introduco l’approccio autobiografico attraverso un inquadramento teorico, come cornice di senso. Entrando nel vivo dell’autobiografia ne riporto tracce, caratteristiche e implicazioni metodologiche, focalizzandomi in particolare sul medium scritto. Nell’evidenziare proprietà, apporti, effetti della scrittura autobiografica, porto alla luce la valenza benefica e curativa dello scrivere di sé e la possibilità di divenire, per chi vi ricorre, spazio di cura. Procedo con l’offrire una panoramica della diffusione della proposta autobiografica in vari contesti e per diversi destinatari, utilizzi che vanno ad aggiungersi all’uso personale della scrittura come strumento di autoanalisi e di cura di sé. Nell’approfondire la dimensione applicativa prendo in considerazione alcune esperienze e tracce di pratica autobiografica all’interno di ambiti educativi, formativi, sociali e di cura, come strumento di supporto alle pratiche di lavoro. Intendo, infine, tracciare alcune possibilità e prospettive connesse all’uso della scrittura autobiografica intesa come risorsa, spazio, occasione di cura di sé per chi è chiamato alla cura degli altri, in particolare per l’operatore sociale, maturando alcune riflessioni e considerazioni. L’elaborato si chiude con una testimonianza che valorizza l’uso della scrittura di sé per l’operatore, la presentazione e rielaborazione di un’esperienza formativa: un laboratorio di scrittura autobiografica per operatori sociali.