Abstract:
Fin dalla prima crisi petrolifera degli anni Settanta, il Giappone ha sempre focalizzato gli sforzi economici e politici della nazione a favore del conseguimento di sicurezza ed efficienza energetiche. Questi sforzi hanno dato grandi risultati e il Giappone è ancora oggi tra i paesi con la maggiore efficienza energetica nella classifica mondiale. Inoltre, il continuo aumento degli investimenti nel settore dell’energia nucleare ha permesso stabilità sempre maggiori. Prima dello tsunami che causò il disastro nucleare di Fukushima, il nucleare alimentava circa il 30% del fabbisogno energetico della nazione. Tuttavia, in seguito alla chiusura delle centrali, il Paese è stato costretto ad importare ingenti quantità di combustibili fossili, il che ha causato un forte aumento delle emissioni, nonché dei prezzi dell’energia. Ma gli eventi catastrofici di Fukushima hanno evidenziato numerosi problemi all’interno del sistema energetico giapponese, tra cui le difficoltà date da una rete di monopoli regionali nel settore dell’energia elettrica, la necessità di espandere il mercato ancora poco sviluppato delle rinnovabili e una serie di barriere istituzionali che per molti anni hanno impedito cambiamenti e sviluppi. Questo lavoro è una ricerca volta a costruire un quadro della situazione attuale nell’ambito delle politiche energetiche giapponesi, cercando di individuare anche gli aspetti che l’hanno generata e le direzioni future nella sfera nazionale e nel coinvolgimento internazionale.