Abstract:
Questa ricerca si pone l’obiettivo di analizzare il rischio sistemico nei mercati finanziari, attraverso lo studio delle interconnessioni che sussistono tra gli operatori. La rete di relazioni tra i diversi intermediari è alla base del concetto di rischio sistemico, infatti quest’ultimo nasce e si diffonde all'interno del sistema finanziario nel suo complesso. Di conseguenza, si ritiene possibile che al momento di una crescente integrazione tra le istituzioni sia molto più probabile che la crisi di un soggetto si possa diffondere a tanti altri. L’indagine qui condotta coinvolge le banche, ma anche altri intermediari quali: assicurazioni, hedge fund e brokers. Inoltre, la determinazione storica a cui si fa riferimento è la crisi finanziaria del 2008 ed i momenti che l’hanno preceduta e l’hanno seguita.
L’analisi delle diverse connessioni si determina attraverso la teoria delle reti sociali, sia per il mercato europeo che per quello americano. Tale metodologia permette di rappresentare con indici e grafici i legami degli svariati operatori finanziari e di analizzare se siano significativi. In questo primo approccio, per ottenere la stima dei legami vengono utilizzati i test di causalità alla Granger, i quali sono in grado di definire la presenza di una connessione ed anche la sua direzione.
Questa analisi è ulteriormente approfondita grazie all'utilizzo del Multidimensional Scalling, un metodo che consente di rappresentare graficamente le distanze ottenute dalle correlazioni tra i rendimenti dei diversi intermediari analizzati.
I risultati ottenuti da entrambe le metodologie sono conformi e permetto di concludere che nei periodi anteriori alla crisi e durante la stessa, le istituzioni tendono ad essere molto più interconnesse tra loro. Pertanto, si potrebbe utilizzare lo studio delle relazioni come strumento in grado di prevedere, quando sia più probabile il manifestarsi di una crisi sistemica.