Abstract:
Può l’arte, oggi, avere un ruolo nella nostra esperienza? Partendo dalla convinzione che ci troviamo in un momento in cui a dominare sono, nella maggior parte dei casi, le scelte di accumulo e di ricerca di un nuovo per il nuovo, spesso sconfinanti in provocazioni anacronistiche e incontri vuoti tra opera e spettatore-fruitore, si cerca qui di riflettere sulle alternative possibili.
A tal fine si è scelto di riflettere sulla poetica di Tatiana Trouvé, artista italo-francese il cui lavoro indaga forme d’arte quali il disegno, la scultura e l’installazione, ponendole in un rapporto di forte complementarità l’una con l’altra.
Iniziando con una riflessione sull’arte concettuale, il minimalismo e l’arte povera e sul ruolo che questi movimenti hanno avuto nella formazione artistica di Trouvé, verrà poi indagato il rapporto di ereditarietà intellettuale stabilito principalmente con Marcel Duchamp, Eva Hesse e Alighiero Boetti, artista le cui audaci scelte estetiche hanno profondamente influenzato la sua opera.
Segue una seconda parte in cui si tratta una selezione di opere e esposizioni dell’artista con l’intento di indagare criticamente ciò che la sua poetica ci può dare. Lavori che creano sempre dimensioni - altre - in cui si incontrano e si intrecciano come in un labirinto forme e concetti legati alla percezione del tempo e dell’istante, al processo della memoria e al potere dell’oblio, alla tensione visibile e invisibile, alle tracce di una presenza in transito nel vuoto di uno spazio.