Abstract:
Questo lavoro ha l’obiettivo di fornire un quadro generale sulla dimensione dei flussi degli investimenti diretti esteri cinesi nell’eurozona e, in particolare, in Italia. Quest’ultima, dopo anni di crisi economica ed estraniazione internazionale, nel 2014 ha riguadagnato l’interesse e il capitale da parte di un gran numero di investitori stranieri. La Repubblica Popolare cinese è in prima linea nel nostro territorio, non solo per l’accesso a un mercato che fornisce risorse immateriali, come know-how, brevetti e proprietà intellettuale, ma anche per l’acquisizione di marchi firmati “made in Italy” di fama globale, vantando investimenti diretti e di portafoglio in quasi tutti i settori della nostra economia. In numerosi casi, inoltre, ha risollevato aziende di grandi dimensioni e piccole e medie imprese con produzioni di eccellenza in settori di nicchia, ma in grave difficoltà finanziaria, tramite acquisizioni multimilionarie, entrando così a far parte in modo concreto del tessuto connettivo industriale italiano. Infine, tramite l’analisi di alcuni casi specifici più o meno recenti, come pneumatici Pirelli e il colosso del calcestruzzo CIFA Zoomlion, la ricerca punta a capire le cause delle difficoltà integrative e le differenze culturali, manageriali e sistematiche, tipiche di due culture agli antipodi sotto molti punti di vista, ma non inconciliabili, riscontrate da entrambe le parti durante la fase di negoziazione e, successivamente, in quella di post acquisizione.