Studio e analisi del degrado di leganti polimerici utilizzati per il ritocco pittorico

Abstract

La questione del ritocco pittorico è un punto ancora molto sensibile nell'ambito della conservazione e del restauro, dal momento che rappresenta la fase di intervento che si attua direttamente sulla superficie visiva e quindi sulla componente espressiva dell'opera d'arte. Modificare la materia o la cromia può pregiudicare l'aspetto complessivo, il valore e il significato dell'opera, creando un falso sia in qualità di documento storico sia in quanto oggetto artistico, poichè l'opera d'arte è unica e irripetibile. Nonostante la ricerca di un sistema valido per rendere giustizia all'opera nella sua duplice natura, nel tempo sono stati sviluppati diversi metodi di integrazione, tenendo sempre in considerazione le esigenze culturali e le mode del momento. Tuttavia l'avvicendarsi delle varie filosofie di restauro comporta notevole stress per le opere, in quanto queste possono subire numerosi interventi, con l'uso anche di nuovi prodotti non sempre chimicamante stabili o del tutto reversibili e con il rischio di dover poi utilizzare sostanze aggressive per rimuoverli; proprio per questi motivi è necessario individuare dei materiali il più possibile conformi alle esigenze delle opere e della cultura del momento. Nel presente studio si è deciso di indagare il degrado di due leganti polimerici utilizzati, negli ultimi anni, come medium per il ritocco pittorico; i polimeri sono stati caratterizzati chimicamente e sono stati analizzati a seguito di invecchiamenti accelerati in forma di stesure, tal quali e pigmentate, su superfici inerti.