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L’UNESCO persegue due obiettivi principali. Il primo si fonda sulla condivisione: solamente promuovendo e sostenendo un dialogo fra le diverse culture, le arti e le scienze è possibile instaurare forti legami tra Paesi concretamente distanti ma solidalmente uniti per perseguire il progresso economico, la giustizia sociale e la pace nel mondo. Il secondo scopo si basa sulla salvaguardia: è necessario identificare, proteggere e tutelare le eredità, culturali e naturali, provenienti dal passato in modo da tramandarle ai posteri perché possano beneficiarne in qualità di patrimoni unici e straordinari. “Venezia e la sua Laguna” dal 1987, per l’appunto, è presente nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO come sito culturale grazie al suo “eccezionale valore universale” incarnato dalla straripante bellezza della città storica e dalla preziosità, naturale e ambientale, dell’area lagunare che circonda il “pesce”. Nel corso degli ultimi secoli le peculiarità di Venezia e della Laguna che le fa da contorno e sulla quale si “innesta” hanno attirato l’attenzione dell’uomo: il turismo in quest’area è fiorito e sviluppato in un crescendo rapido e in alcuni casi smodato. Venezia è quindi un chiaro esempio di come sia complessa l’interazione economica, sociale e ambientale dell’uomo con l’ambiente. Se da una parte il turismo è una potente driving force che genera volumi e reddito, dall’altra è un pericolo al benessere cittadino e lagunare. Ma il turismo non è la sola minaccia che mette in pericolo Venezia: la città soffre sotto la pressione dell’attività antropica e dei suoi effetti usuranti, i quali portano inevitabili risvolti negativi che attaccano anche la gronda lagunare; inquinamento, cambiamento climatico, aumento del livello del mare, traffico acqueo, rifiuti, avifauna urbana e soprattutto offerta commerciale riducono le possibilità di far interagire in modo virtuoso gli obbiettivi del mantenimento del sistema Laguna e quelli dello sviluppo economico.
Di conseguenza, lo sviluppo sostenibile sembra essere l’unica soluzione da sostenere e valorizzare nell’ottica della realizzazione e del mantenimento di un modello economico che si organizzi nel rispetto di questo ambiente complesso.
Ecco che fioriscono realtà come SlowVenice Network: una rete d’imprese dislocate tra la Laguna Nord e Sud che lavorano in sinergia per costruire un’offerta turistica dotata di valore nella suddetta area. Queste compagnie operano in modo autonomo da molto tempo, ma solo dal 2014, anno della costituzione del contratto di rete, “fanno sistema” con lo scopo di introdurre sul mercato un esempio di vacanza diversa dalla “classica visita” del Centro Storico di Venezia. Il fine è di dare la possibilità di venire a contatto con l’autenticità del sito, nel quale pulsano due luoghi: la città antica e la laguna; così diverse ma complementari, risultato dell’intervento dell’uomo, della sopravvivenza della natura fatta di terra e acqua e dell’incrocio di paesaggi e culture che hanno segnato nei secoli questo straordinario e unico Patrimonio Mondiale. |
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