Abstract:
Il presente lavoro intende concentrarsi sulla dottrina della legge naturale nel pensiero di Tommaso d’Aquino, ponendosi due obiettivi fondamentali. Il primo obiettivo consiste nell’evidenziazione del fatto che la legge naturale si costituisca come intreccio ordinato tra dimensione trascendentale (appetito del bonum ut tale) e dimensione categoriale (bisogni umani, o – più classicamente – inclinationes naturales) del volere umano; di conseguenza si mostra, inoltre, che essa non sia una norma imposta all’uomo in maniera estrinseca, bensì – in quanto espressione di ciò che l’uomo è – si presenti anzitutto come punto di partenza del suo agire. Il secondo obiettivo, quindi, consiste nel procedere ad una corretta semantizzazione del concetto di bonum commune all’interno della legge naturale: vale come criterio ermeneutico il fatto che, per l’Aquinate, la ratio legis si realizza analogicamente. Si farà riferimento principalmente alla Summa theologiae, in cui si ritrova il pensiero più maturo dell’Aquinate intorno a questi temi; tuttavia non mancheranno riferimenti anche ad altre opere tommasiane. Nell’interpretazione del testo ci si affiderà a interpreti sia antichi che moderni.