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L’elaborato è volto ad analizzare l'impatto, in ambito nazionale, del recepimento della nuova Direttiva europea 2013/34/UE in tema di bilanci d'esercizio, bilanci consolidati e relazioni connesse. In particolare, la tesi si concentra sull'analisi delle novità in tema di redazione del bilancio d’esercizio delle imprese “non-IAS/IFRS”.
Inizialmente, attraverso un’analisi dello scenario contabile europeo, si definisce l’obiettivo della nuova direttiva comunitaria e se ne analizzano i riflessi sull'economia reale. La Direttiva 2013/34/UE, infatti, si inserisce in un contesto di rottura tra due sistemi contabili di riferimento per le imprese europee: le direttive contabili comunitarie ed principi contabili internazionali. L’obiettivo del legislatore comunitario è di cercare da un lato di modernizzare il quadro contabile nazionale, avvicinandolo alle moderne tecniche contabili degli IAS/IFRS, e dall'altro di creare un ambiente più favorevole alla piccola imprenditoria – che rappresenta, attualmente, la tipologia produttiva più diffusa nei paesi a tradizione continentale come l’Italia – attraverso l’implementazione un regime di informativa economico-finanziaria notevolmente semplificato.
In seguito si passa ad un’analisi dettagliata dello schema di D. Lgs. n. 139 del 18 agosto 2015 recante l’attuazione delle disposizioni della Direttiva 2013/34/UE. Ci si sofferma ad esaminare e commentare quali sono stati i principali interventi normativi che hanno modificato i postulati, la forma ed il contenuto del bilancio d’esercizio, facendo un raffronto con le precedenti disposizioni civilistiche, con i progetti di riforma del codice civile proposti dall'OIC nel 2006 e 2008, con i principi contabili internazionali e con quanto emerso sulla base dell’attività istruttoria antecedente l’adozione del decreto (Consultazioni pubbliche e pareri delle Commissioni parlamentari). Si vuole, pertanto, arrivare a definire se le modifiche intervenute nel quadro contabile nazionale sono in linea con lo spirito e gli obiettivi della Direttiva 2013/34/UE.
Infine, viene fatto un focus sui criteri di valutazione delle poste di bilancio e quindi sull'introduzione del metodo di valutazione del fair value, in riferimento agli strumenti finanziari derivati, e del costo ammortizzato, per la valutazione dei crediti, dei debiti e dei titoli. Tali modifiche, infatti, segnano un rimarchevole tentativo di avvicinamento alla disciplina contabile internazionale ed un progressivo allontanamento alla metodologia valutativa del costo storico ed al principio di prudenza, i quali hanno rappresentato per decenni i fondamenti del modello di bilancio tradizionale. |
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