Abstract:
La recente crisi che ha colpito l'intero sistema bancario mondiale favorisce una riflessione circa i modelli di rischio a cui le banche ricorrono nella loro operatività quotidiana. In particolare, si vuole offrire al lettore la possibilità di approfondire lo studio dei processi di analisi e contenimento del rischio da un punto di vista normativo, avendo a riguardo, come oggetto principale, le Disposizione di Vigilanza Bancarie in tema di “Gruppo di Clienti Connessi”. Con tale termine, si identifica l’insieme delle connessioni del rischio, di tipo giuridico e/o economico, che possono legare le sorti di due o più clienti di una stessa banca, nel senso che le difficoltà finanziarie dell’uno potrebbero ripercuotersi sulla capacità di solvibilità dell’altro, aumentando, in estrema analisi, il rischio di perdite nel portafoglio crediti.
Il rischio da connessione rappresenta una branca del più generale rischio di credito, ancora ad oggi, forse, poco sviluppata dalla dottrina moderna, nonostante gli ampi riflessi che può presentare sulla solvibilità dell’intero istituto bancario. Si vuole perciò ripercorrere, attraverso un confronto diretto con la normativa civilistica e commerciale in materia, le tappe che conducono alla formazione dei gruppi di clienti connessi e all’implementazione delle tecniche di contenimento del rischio all’uopo adottate dagli istituti di credito.