Abstract:
La tesi ha come scopo la determinazione attraverso metodologie di indagine chimico-fisica dei fenomeni di degrado di dagherrotipi americani ottocenteschi e la sperimentazione di una nuova procedura di pulitura mediante plasma atmosferico a bassa temperatura.
La dagherrotipia è il primo esempio di tecnica fotografica commercializzata, nasce in Francia intorno al 1840 per poi diffondersi in tutta Europa e in America, dove rimarrà in auge fino al 1860, per essere sostituita dalle tecniche di stampa fotografica su carta. La lastra dagherrotipica è costituita da un supporto in rame su cui veniva applicato un sottile strato d’argento, sensibilizzato poi con vapori di iodio, per poi essere esposto alla luce. L’immagine latente veniva sviluppata mediante esposizione a vapori di mercurio. Le aree chiare dell’immagine finale (alte luci) sono costituite da particelle di amalgama AgHg che presentano una riflettenza più alta delle parti del dagherrotipo non impressionate dalla luce. Per sua natura l’immagine dagherrotipica è estremamente fragile e le lastre venivano inserite in appositi cornici sigillate, protette da un vetro, per schermarle dal contatto diretto con l’aria o da altri agenti di possibile degrado. I prodotti di degrado chimico presenti sulle lastre sono generalmente Ag2S, AgO assieme ad altri prodotti di ossidazione di Ag o Hg.
I dagherrotipi studiati in questa tesi sono stati inizialmente smontati dal pacchetto originale, rimontati su appositi supporti temporanei atti a consentirne la manipolazione durante le analisi. Al fine di caratterizzarne lo stato di conservazione, le lastre sono state osservate e fotografate in luce visibile, radente e UV. Per la caratterizzazione morfologica ed il monitoraggio dei prodotti di degrado sono state eseguite analisi mediante microscopia elettronica a scansione SEM accoppiato con microsonda EDX per l’analisi elementare. Sono state inoltre effettuate osservazioni mediante microscopio ottico e metallografico e la rugosità della superficie è stata studiata con un profilometro ottico (AFM). In alcuni campioni in cui sono stati riscontrati problemi di degrado microbiologico, sono stati eseguiti dei micro-prelievi per eseguire test di crescita. Una serie di quattro campioni, rappresentativi di diversi tipi di degrado sono stati sottoposti a test di pulitura mediante plasma atmosferico a bassa temperatura. Le condizioni operative ottimali sono state individuate variando alcuni parametri sperimentali quali potenza applicata, distanza del generatore di plasma dalla superficie, variazione dei rapporti idrogeno/argon. L’effetto degli interventi è stato monitorato ripetendo, dopo il trattamento, il set di indagini diagnostiche sopra descritto. Questo studio ha dimostrato, pur in via preliminare, che la tecnica mediante plasma atmosferico, consente di ottenere l’efficace riduzione degli strati superficiali di ossidi e sulfuri d’argento responsabili del degrado dell’immagine, ottenendo il recupero della leggibilità dell’immagine senza causare alterazioni significative nella morfologia della superficie. Consente inoltre la realizzazione di interventi di pulitura localizzati, evitando possibili alterazioni di pigmenti sensibili che, a volte, venivano usati in alcune zone dell’immagine fotografica per migliorarne le qualità “pittoriche”. Le caratteristiche di efficacia, contenuta invasività e velocità di intervento aprono il campo ad una successiva sperimentazione su più ampia scala.