Abstract:
Il lavoro indaga il problema del divario digitale, una forma di disuguaglianza nell’accesso e nelle capacità di utilizzo delle nuove tecnologie con particolare riferimento ad internet. Nella prima parte del lavoro si definisce il concetto di divario digitale e l’origine dell’espressione e del fenomeno e si spiega perché tale espressione è considerata obsoleta e fuorviante. Si darà conto del dibattito che vede schierati, da un lato, coloro che operano convinti sia una questione generazionale e di mercato e, dall’altro, coloro che credono che il divario digitale costituisca una nuova forma di disuguaglianza che rinforza quelle già esistenti. Nella seconda parte il focus si sposterà dall’accesso alle tipologie di utilizzo delle tecnologie con l’analisi della posizione dei nativi digitali e il mutamento del concetto di analfabetismo dettato dalle competenze, sempre nuove e da aggiornare, richieste per operare nella società dell’informazione e per non farsi sopraffare dal sovraccarico informativo, un problema opposto e complementare al divario digitale. Nell’ultima parte si vedranno gli strumenti utili per fronteggiare il divario digitale e il sovraccarico informativo: dalle interfacce amichevoli all’analisi del ruolo delle forze governative e sociali. Infine quella che è e sarà la funzione delle biblioteche e dei bibliotecari per capire come cambia il loro ruolo di mediatori nella società, che risposte forniscano ai bisogni della propria utenza (e non) attraverso azioni di information literacy e che importanza abbia, per riuscirci al meglio, l’etica professionale.