Abstract:
In Europa l’aumento dell’aspettativa di vita e delle famiglie con pochi componenti ma più generazioni presenti, ha prodotto un accrescimento dell’importanza dei nonni nell’accudimento dei nipoti. Tuttavia diversi fenomeni concorrono alla “segregazione delle età”, e bambini ed anziani sono sempre più distanti.
La tesi, dopo aver indagato alcune conseguenze sociali di questa separazione, ricerca nella letteratura del nostro paese quali possono essere i vantaggi del promuovere relazioni tra bambini ed anziani, e se vi siano specifici strumenti teorici per gli operatori sociali interessati ad avviare attività intergenerazionali proprio all’interno delle istituzioni che, prendendosi cura dell’una e dell’altra età, concorrono però a tenerle separate. Quindi, si propone di conoscere se attività di questo tipo siano state realizzate in Italia, e quali siano stati i loro obiettivi e risultati.
A supporto dell’analisi, viene condotta una ricerca in Veneto in un Centro Servizi residenziale per anziani impegnato da anni in attività intergenerazionali con le scuole primarie, ed al cui interno si trova un asilo nido. Si studiano le caratteristiche dei due servizi, i progetti comuni attuati, i risultati ottenuti. La ricerca si propone di approfondire sul campo la possibilità di ottenere da questo tipo di attività intergenerazionali i vantaggi delle relazioni tra bambini ed anziani tratti dalla letteratura, e porta a delle riflessioni sulle possibili condizioni a cui ciò potrebbe avvenire e fino a che punto. Infine, alzare lo sguardo allo stato della conoscenza in Europa sul tema, confermerà il bisogno in Italia di incontro e scambio di esperienze tra i soggetti promotori di attività intergenerazionali e della produzione di ulteriori conoscenze.