Il vampiro: dalla tradizione al grande schermo. Come cambia un mito.

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dc.contributor.advisor Biggi, Maria Ida it_IT
dc.contributor.author Barbieri, Giulia <1976> it_IT
dc.date.accessioned 2016-02-10 it_IT
dc.date.accessioned 2016-05-04T11:44:51Z
dc.date.issued 2016-03-11 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/7391
dc.description.abstract Nel mio elaborato, cercherò di descrivere le origini del mito del vampiro, dimostrando che, nonostante ci siano state testimonianze della sua esistenza che si perdono nella notte dei tempi, la sua connotazione precisa è frutto più di un’invenzione letteraria che delle credenze popolari. Ho scelto di dedicare due capitoli della tesi agli autori che secondo il mio parere hanno contribuito a creare e a definire la figura del vampiro: John Polidori e Bram Stoker. Com’è noto, la letteratura vampirica, conta un’infinità di scrittori, che hanno continuato o addirittura stravolto la tradizione iniziata da Stoker, trasformando il vampiro in un ragazzo dei giorni nostri, che seppur dotato di forza straordinaria e dell’immortalità, ha conservato ben poco del vampiro così com’è stato concepito agli albori della sua creazione. Nonostante vi siano anche altri scrittori del genere vampirico degni di nota, come Ann Rice, ho preferito scrivere di quelli che, a mio avviso, sono stati determinanti per la diffusione del mito che, da allora ad oggi, ha sempre tenuto vivo l’interesse di lettori e spettatori di tutto il mondo, perché, come sottolineavo prima, il vampiro, non si è limitato a essere un fenomeno letterario, ma è sconfinato nelle arti teatrali e pittoriche, per trovare la sua forma più completa nel cinema. Nella seconda parte della mia tesi, dopo una breve introduzione della nascita del cinema del terrore, mi occuperò dei film sul vampiro. Sempre considerando che la filmografia vampirica è vastissima ho scelto alcuni film che si rifanno direttamente al romanzo di Stoker. Un capitolo riguarderà l’analisi del capolavoro del cinema muto tedesco Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau, dove evidenzierò anche le differenze con il romanzo di Stoker, il successivo tratterà invece il più recente Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola, anch’esso ispirato all’omonimo romanzo, ma che reca profonde differenze. La terza parte sarà dedicata alla letteratura e al cinema vampirico dei giorni nostri con un accenno alle scrittrici Stephenie Meyer e Lisa J. Smith che con Twilight Saga la prima e Il Diario del Vampiro la seconda, hanno creato un fenomeno mediatico senza paragoni tra gli adolescenti, poiché partendo dal personaggio del vampiro e mantenendone intatte solo alcune caratteristiche, hanno creato un nuovo prototipo: il fidanzato perfetto che tutte le teenagers vorrebbero avere. Anche quest’ultima parte è in fondo la dimostrazione che il mito del vampiro non tramonterà mai. it_IT
dc.language.iso it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Giulia Barbieri, 2016 it_IT
dc.title Il vampiro: dalla tradizione al grande schermo. Come cambia un mito. it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Lettere it_IT
dc.degree.level Laurea vecchio ordinamento (ante DM 509/99) it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Studi Umanistici it_IT
dc.description.academicyear 2014/2015, sessione straordinaria it_IT
dc.rights.accessrights closedAccess it_IT
dc.thesis.matricno 767597 it_IT
dc.subject.miur it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend 10000-01-01
dc.provenance.upload Giulia Barbieri (767597@stud.unive.it), 2016-02-10 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Maria Ida Biggi (biggi@unive.it), 2016-02-22 it_IT


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