Le zone franche come leva di sviluppo: analisi dell'esperienza francese ed italiana

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dc.contributor.advisor Soriani, Stefano it_IT
dc.contributor.author Ceschin, Lucia <1991> it_IT
dc.date.accessioned 2015-10-07 it_IT
dc.date.accessioned 2016-03-21T15:21:44Z
dc.date.available 2016-03-21T15:21:44Z
dc.date.issued 2015-10-21 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/7368
dc.description.abstract L'interesse per le zone franche sta continuamente aumentando, nonostante i processi di omogeneizzazione fiscale e doganale avanzino rapidamente, grazie all'operazione del WTO. Le tipologie prevalenti sono principalmente tre: le zone franche doganali, le zone franche urbane e le zone a burocrazia zero. Nella prima, l'elemento caratteristico è la concessione di agevolazioni fiscali ai vari Stati, da parte dell’Unione Europea, con diversi obiettivi: aumentare il commercio internazionale, diminuire la disoccupazione e velocizzare lo sviluppo economico. Nella seconda, l’elemento che le caratterizza è la concentrazione di programmi di defiscalizzazione per la creazione di micro e piccole imprese, allo scopo di favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico ed occupazionale. Infine, nella terza tipologia, inizialmente prevista solo per il Meridione d’Italia, l’elemento predominante è la riduzione degli oneri burocratici, ritenuti una delle principali cause della scarsa ripresa dell’economia italiana. I casi considerati confermano l'importanza che una zona franca può avere nei processi di sviluppo economico: nel caso di Marsiglia, l’aspetto caratterizzante è la definizione di benefici, soprattutto fiscali, limitati alle imprese localizzate in determinati quartieri o aree, che siano in possesso di certi requisiti. Nel caso di Venezia, invece, l’elemento fondamentale è dato dal fatto che le operazioni sono semplificate, anche burocraticamente, in quanto l’intera area è direttamente sotto la vigilanza della Dogana. Affinché la zona franca possa essere catalizzatore di sviluppo, sono necessari principalmente buona qualità delle infrastrutture, ottimo coordinamento tra politiche locali, regionali e nazionali, strategie di marketing mirate, cooperazione tra imprese. it_IT
dc.language.iso it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Lucia Ceschin, 2015 it_IT
dc.title Le zone franche come leva di sviluppo: analisi dell'esperienza francese ed italiana it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Sviluppo economico e dell'impresa it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Economia it_IT
dc.description.academicyear 2014/2015, sessione autunnale it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 832109 it_IT
dc.subject.miur it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend it_IT
dc.provenance.upload Lucia Ceschin (832109@stud.unive.it), 2015-10-07 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Stefano Soriani (soriani@unive.it), 2015-10-19 it_IT


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