Abstract:
Il mio lavoro analizza in chiave storico-giuridica l’evidente ossimoro esistente tra l’omosessualità e l’Islam.
Nel primo capitolo è analizzata in maniera generale la concezione della sessualità all’interno della società musulmana, sottolineando l’importanza del rapporto uomo-donna,al contrario invece delle altre “devianze sessuali”, tra cui proprio l’omosessualità è considerata come la peggior “indecenza”.
Il lavoro si focalizza sull’analisi dei passi coranici in riferimento alla storia del profeta Lot, dai quali gli studiosi avrebbero evinto la condanna divina per rendere lecita la sanzione del crimine di liwāt.ale di un individuo.
Grazie a diverse testimonianze storiche, letterarie e scientifiche, infatti, si può evincere come l’omosessualità, nelle sue varie forme (amore, pederastia, misticismo) non fosse un fenomeno sconosciuto sia in epoca pre-islamica sia dopo la Rivelazione, anche se in epoca moderna si iniziò a disciplinare più severamente alcune pratiche in precedenza accettate, tanto che l’omosessualità divenne un vero e proprio un taboo.
Il secondo capitolo approfondisce meglio la pena imposta per il reato di liwāt attraverso l’analisi del diritto classico e delle sue fonti,
Dal diritto classico si giunge poi all’analisi degli attuali codici penali dei paesi islamici, incentra in particolar modo su quelli attualmente vigenti in Iran, Egitto e Pakistan. L’ultimo capitolo abbraccia uno spettro più ampio, poiché esamina la formazione delle associazioni/Ong per la salvaguardia dei diritti delle minoranze sessuali, sia a livello internazionale che locale, fino alle leggi regolatrici in materia di diritto di asilo, ed i paesi nei quali è più forte l’immigrazione della comunità LGTB islamica.