Abstract:
Un'economia di mercato, per poter funzionare correttamente, ha bisogno di un'adeguata legislazione anti-monopolio. Fu così che il 30 agosto 2007 fu promulgata la legge anti-monopolio della Repubblica Popolare Cinese con lo scopo di impedire i comportamenti monopolistici delle imprese e proteggere la concorrenza nel mercato. Essa prende spunto soprattutto dalla normativa antitrust europea e comprende 8 capitoli suddivisi in 57 articoli: disposizioni generali, accordi monopolistici, abuso di posizione dominante, concentrazioni tra operatori economici, abuso di potere amministrativo volto a eliminare o restringere la concorrenza, indagine sui presunti comportamenti monopolistici, responsabilità legali e disposizioni supplementari. La legge istituisce la Commisione anti-monopolio incaricata di organizzare, coordinare e guidare il lavoro contro i monopoli. Mentre le autorità antitrust che hanno assunto l'incarico di applicare la legge includono il MOFCOM, la NDRC e la SAIC. La presenza di tre autorità antitrust genera non pochi problemi di sovrapposizione quando si tratta di scegliere quale fra esse dovrà farsi carico di un determinato caso. La legge, poi, stabilisce quali sono le modalità di indagine di un'azienda sospettata di avere comportamenti che danneggiano la concorrenza nel mercato e quali sono le conseguenze nel caso in cui un'azienda violi la legge. Per rappresentare nella pratica come viene applicata la legge, ho scelto di esaminare il caso Qualcomm Inc. (si tratta di un'impresa americana che progetta e commercializza prodotti e servizi di telecomunicazione wireless). A febbraio dell'anno corrente è stata multata dall'autorità antitrust cinese per una cifra di 975 milioni di dollari, la cifra più alta mai imposta in ambito antitrust.