Case di moda e arte contemporanea: il caso Furla.

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dc.contributor.advisor Funari, Stefania it_IT
dc.contributor.author Ferraro, Raffaella <1991> it_IT
dc.date.accessioned 2015-10-08 it_IT
dc.date.accessioned 2016-03-21T14:55:11Z
dc.date.issued 2015-10-28 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/7249
dc.description.abstract Obiettivo del mio elaborato è indagare i possibili legami che si vengono a creare tra il settore artistico/creativo e quello imprenditoriale, analizzando diversi casi di interazione tra arte e impresa che possono facilmente trasformarsi in interessanti sinergie strategiche. L’arte e la creatività rappresentano infatti una fonte continua di stimoli per la crescita e la competitività non soltanto delle imprese che si aprono agli investimenti in cultura, ma anche del territorio di riferimento e dei diversi attori che in esso operano, andando ad innescare un circolo virtuoso di creazione/diffusione di valore. Dopo un’indagine preliminare sui diversi motivi che possono spingere una realtà imprenditoriale ad investire nel settore culturale e sulle possibili ricadute positive sulle singole aree strategiche (interne ed esterne) di un’impresa, oggetto di interesse sono le molteplici tipologie di intervento attuate dalle imprese in favore dell’arte, cercando di indagare in che misura il connubio arte-impresa possa giungere ad innescare processi virtuosi capaci di innovare il proprio business, di migliorare l’ambiente lavorativo e le relazioni tra i vari stakeholder, e quando produce un impatto positivo a lungo termine su entrambi i soggetti. In un secondo momento il focus dell’indagine si sposta sul settore specifico delle case di moda italiane, che ormai da tempo hanno deciso di impegnarsi in processi di contaminazione positiva con il mondo dell’arte, investendo risorse nella creazione di fondazioni, nella realizzazione di collezioni d’arte aziendali e nella ideazione/promozione di specifici premi d’arte a supporto dei talenti artistici emergenti del nostro Paese. Il caso specifico che si è scelto di analizzare è quello dell’azienda Furla, ideatrice e finanziatrice del Premio Furla, un esempio particolarmente positivo di contaminazione arte-impresa, in cui la lungimiranza e la passione di un’imprenditrice per l’arte contemporanea hanno costituito la base di partenza per un dialogo fruttuoso tra una tradizionale azienda italiana a conduzione familiare e i concetti di modernità, dinamismo, innovazione e spirito creativo, attivati dal contatto con i giovani artisti italiani che supporta con la sua Fondazione. it_IT
dc.language.iso it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Raffaella Ferraro, 2015 it_IT
dc.title Case di moda e arte contemporanea: il caso Furla. it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Economia e gestione delle arti e delle attività culturali it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Scuola in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali it_IT
dc.description.academicyear 2014/2015, sessione autunnale it_IT
dc.rights.accessrights closedAccess it_IT
dc.thesis.matricno 850583 it_IT
dc.subject.miur it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend 10000-01-01
dc.provenance.upload Raffaella Ferraro (850583@stud.unive.it), 2015-10-08 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Stefania Funari (funari@unive.it), 2015-10-19 it_IT


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