Abstract:
L’elaborato ha l’obiettivo di indagare la posizione dei legislatori italiano e tedesco in tema lavoro autonomo-subordinato. In particolare, si tenterà un confronto comparato tra il caso italiano e quello tedesco. Innanzitutto, verrà esaminata la disciplina nazionale, mediante un approfondimento delle tematiche della subordinazione e della para-subordinazione. Saranno esaminate le collaborazioni coordinate e continuative e la fattispecie dell’associazione in partecipazione, seguendo lo sviluppo della disciplina italiana degli ultimi quindici anni, segnata dal passaggio dal fordismo al c.d. post-fordismo e alle sue conseguenze sul lavoro subordinato. L’approfondimento del caso italiano si svilupperà a partire dal 2003 con la c.d. “Riforma Biagi”, passando dalla “Riforma Fornero” del 2012, fino ai più recenti sviluppi del “Jobs Act”, che ha visto l’eliminazione delle collaborazioni a progetto e la nascita del lavoro c.d. “etero organizzato”, nonché la completa eliminazione della fattispecie della associazione in partecipazione con apporto di solo lavoro. Quest’ultima evoluzione normativa è stata anche rappresentata come un ritorno al passato con una forte riduzione delle tutele.
Per quanto riguarda, invece, il caso tedesco, dopo una breve rassegna sull’evoluzione normativa del diritto lavoro, passando attraverso la figura del lavoratore subordinato “standard” e il pacchetto di riforme c.d. “Hartz”, verranno descritte le principali fattispecie di rapporti di lavoro con la classica distinzione tra “tipici” e “a-tipici”. Sarà, poi, analizzato lo sviluppo della disciplina in tema lavoro autonomo-subordinato, molto discusso in Germania durante gli anni Novanta. Il tribunale federale utilizzava il concetto di dipendenza personale per valutare i casi e individuare i lavoratori subordinati. Sul finire del secolo scorso la Repubblica federale ha raggiunto lo scopo normativo e ha definito il rapporto di lavoro subordinato attraverso un sistema di presunzioni che dopo pochi anni ha eliminato. Quindi, verrà indagato il problema della nuova fattispecie del lavoratore autonoma, ma “simile al lavoratore subordinato”, e il conseguente abuso nel ricorso a tale figura (lavoro autonomo apparente).