Abstract:
Questo lavoro si pone come obiettivo quello di evidenziare le problematiche che si presentano durante la valutazione, attraverso la metodologia del Discounted Cash Flow, di imprese che si trovano in una fase particolare del loro ciclo di vita: la nascita. Sono le cosiddette Start-Up. Queste imprese sono particolarmente problematiche da valutare, e il valore terminale gioca un ruolo da protagonista nella loro valutazione. Le start-up sono aziende nate da poco e sono caratterizzate da una sostanziale mancanza di dati storici dei loro risultati sui quali basare la valutazione, spesso mancano anche imprese che possano essere comparabili essendo noto che solitamente sono le start-up ad introdurre innovazioni dirompenti. A complicare il quadro della loro valutazione oltre alla mancanza completa o parziale di dati storici di supporto sono la quasi inutilità dei dati provenienti dai prospetti contabili presenti, infatti queste imprese sono caratterizzate da utili e soprattutto flussi di cassa negativi nei primi anni di vita, questo per ovvie ragioni: manca ancora un mercato per il loro prodotto, difatti i primi anni a volte sono caratterizzati da fasi di prototipazione del prodotto, che quindi non è ancora in commercio. Durante le prime fasi inoltre le esigenze di flussi di cassa per gli investimenti a supporto dell’avvio e della crescita sono cospicui. Nei casi di valutazione di start-up l’incidenza del terminal value nel valore totale arriva ad essere pari anche all’80%-100%. Infine è da considerare l’ipotesi di sopravvivenza delle stesse ai primi anni di vita, invero non tutte le imprese una volta fondate hanno assicurato un viaggio attraverso tutte le fasi del ciclo vitale. Molte start-up non superano i primi anni e questo fattore non essendo prevedibile complica ancora di più il quadro valutativo.
La trattazione prevede un breve cenno sulle Start-Up, una panoramica general sulla metodologia del Discounted Flow. Infine verranno analizzate le problematiche di applicazione di tale metodo alle Start-Up.