Abstract:
Questa tesi è una studio sulla rappresentazione delle donne lavoratrici statunitensi di classe borghese durante gli anni Cinquanta. Verranno analizzati sia documenti contemporanei che successivi al periodo preso in considerazione, utilizzando vari materiali quali sit-com, prodotti letterari e film. In particolare, il libro di Betty Friedan intitolato The Feminine Mystique, pubblicato nel 1963, è essenziale per lo svolgimento di questo studio in quanto è fra i primi testi a individuare nell’importanza di una carriera il mezzo per una donna per raggiungere l’indipendenza. La tesi è divisa in quattro parti. In primo luogo, verrà esaminata la figura della casalinga come principale ‘cultural script’ (testo culturale) per la donna degli anni Cinquanta, come raffigurato nella ‘situation comedy’ trasmessa tra il 1951 e il 1957 intitolata I Love Lucy. Ci si concentrerà poi su un argomento poco considerato, la rappresentazione delle donne lavoratrici negli anni Cinquanta, analizzando il romanzo di Rona Jaffe intitolato The Best of Everything e pubblicato nel 1958. L’autrice, al tempo venticinquenne, racconta le vite di cinque donne lavoratrici nella New York del 1952, fornendo un’immagine del periodo molto realistica. Verranno poi discusse le differenze nella rappresentazione delle donne lavoratrici degli anni Cinquanta tramite l’analisi di due versioni di Mildred Pierce, ovvero il film del 1945 e la mini-serie del 2011. In questa parte della tesi ci si soffermerà in particolare modo sulla ‘two-income family’ (famiglia con doppio reddito) e sulle donne lavoratrici non più giovani. Per concludere, tramite l’analisi del film del 2003 intitolato Mona Lisa Smile, questa tesi prenderà in considerazione la relazione fra genere, educazione e lavoro negli anni Cinquanta.