Abstract:
La mia tesi, dal titolo Il mondo secondo Erodoto, verte sugli aspetti geografici nelle Storie. L'obiettivo che il lavoro si propone è quello di esaminare i passi dell'opera erodotea in cui traspare la concezione geografica che l'autore ha dell'οἰκουμένη: in particolare, la trattazione è stata condotta su due fronti.
Il primo riguarda le modalità di concettualizzazione spaziale adottate dallo storico, cioè l'analogia, la geometria e la catalogia. Queste consentono allo storico di ordinare la mole di dati geografici da lui raccolta sia nel corso dei suoi viaggi sia tramite le sue fonti.
L'analogia è lo stilema più utilizzato nelle Storie: esso permette di paragonare un oggetto o un fenomeno geografico sconosciuto ad uno più noto, con lo scopo di mettere in luce le somiglianze fra i due. In questo modo il primo oggetto, o fenomeno, risulterà più chiaro.
La geometria permette ad Erodoto di creare una sorta di impalcatura con cui poter organizzare e ordinare le regioni e i popoli da lui descritti.
La catalogia è lo strumento più antico a disposizione dello storico, considerato anche che è utilizzato già da Omero nel Catalogo delle Navi e, soprattutto, nei peripli del Mediterraneo. Consiste nell'elencare i popoli partendo da un punto della costa e proseguendo per ἔθνη confinanti. In questo modo è possibile descrivere ampie porzioni di territorio in poche righe.
Il secondo fronte d'indagine, invece, riguarda una categoria geografica molto trattata nel testo erodoteo: i fiumi. Attraverso l'analisi di alcuni passi dedicati ai corsi d'acqua si dimostreranno concretamente le succitate modalità di descrizione dello spazio.