Abstract:
La proposta di un’ educazione di genere nelle scuole ha prodotto un proliferare di discorsi sui ruoli e identità di genere, sulla questione della differenza sessuale e sui modelli plurali di famiglia spesso tradotti nella sterile polarizzazione natura/cultura. A tratti sembra che tutti sappiamo cosa significa essere maschi e femmine; ad altri invece che ognuna/o singolarmente debba scoprirlo, partendo da una domanda che sorge dentro di sé. Da qui nasce l’emergente necessità di studiare il corpo dotato di potenzialità espanse, come strumento di (ri)significazione. Questo lavoro di ricerca si propone di tracciare una mappa delle letture significative sui corpi, potere e soggettività in termini non dialettici e in un’ottica post-identitaria. Ad una prima forma di analisi chiarificatrice si cerca di delineare- secondo una prospettiva più attenta alla valenza formativa- l’agency dei soggetti e le possibilità per un agire di concerto come pratica (trans)formativa.