Abstract:
Questo lavoro di Tesi, reso possibile grazie alla collaborazione tra Università Ca’ Foscari di Venezia, Museo Fortuny e Fondazione Musei Civici Venezia, si propone di gettare luce sui materiali e sulla tecnica pittorica di Mariano Fortuny y Madrazo (Granada 1871-Venezia 1949) fin’ora mai oggetto di indagini chimico-fisiche.
Si è dunque cercato di ripercorrere passo passo la prassi pittorica dell’artista partendo dall'indagine delle materie prime per la fabbricazione di colori conservate nel suo atelier, fino ad arrivare all'analisi di due opere pittoriche: un ritratto su tavola e la decorazione parietale dell’atelier.
Le caratteristiche chimico-fisiche dei materiali artistici considerati sono state determinate grazie all'utilizzo di tecniche analitiche complementari quali: microscopia elettronica accoppiata a spettrometria di fluorescenza X a dispersione di energia (SEM-EDS), spettrometria di fluorescenza X (XRF), spettroscopia infrarossa in trasformata di Fourier (FT-IR), termogravimetria accoppiata a calorimetria a scansione differenziale (TG-DSC) e pirolisi-gascromatografia accoppiata a spettrometria di massa (Py-GC/MS). Ampio spazio è stato dedicato alla ricostruzione della storia produttiva e allo studio delle caratteristiche tecniche delle Tempere Fortuny, linea di colori a tempera commercializzata da Mariano Fortuny a partire dal 1933, di cui è stato trovato un tubetto originale. I risultati ottenuti hanno permesso di avanzare ipotesi concrete sulla loro composizione, fino ad oggi rimasta segreta, che inserisce la prassi artistica di Fortuny all'interno del più ampio contesto di sperimentazioni pittoriche condotte nella Venezia di inizio Novecento da artisti come Mario de Maria, Cesare Laurenti e Gennaro Favai.