Abstract:
Questo elaborato ha lo scopo di evidenziare come il sistema pensionistico pubblico italiano, nonostante le continue riforme, stia diventando un apparato difficilmente sostenibile nel medio lungo periodo per diverse motivazioni. Tra le principali cause è possibile trovare l’innalzamento della longevità della popolazione italiana, che oltre a richiedere un’erogazione pensionistica più lunga, necessita di altri esborsi sul fronte assistenziale e sanitario. Ulteriori aspetti da considerare sono la discontinuità dell’attività lavorativa, che comporta discrepanze nel versamento contributivo, e il passaggio per tutti ad un sistema contributivo, e non più retributivo, legando così la rata pensionistica ai contributi effettivamente versati; tali elementi considerati congiuntamente portano ad ridurre il tasso di sostituzione. Tale contesto tende ad appesantire l’apparato previdenziale statale; pertanto, in questa sede, ci si chiede come la previdenza complementare, dopo aver presentato le sue caratteristiche, possa aiutare a garantire al cittadino un’anzianità agiata al riparo dalle oscillazioni normative. Ci si interroga, inoltre, su quali punti Governo, Commissione di vigilanza per i fondi pensione - Covip ¬- ed enti dovrebbero porre attenzione per incentivare lo sviluppo delle adesioni, come aumentare l’informazione e la cultura previdenziale mettendo il cittadino a conoscenza di quale possa essere l’effettivo reddito pensionistico statale futuro, una maggiore pubblicità, trasparenza e continuo aggiornamento sulla situazione di ciascun aderente, mantenere da parte del governo le agevolazioni fiscali, in quanto vi è uno scopo previdenziale e non speculativo. A tal fine è utile presentare un confronto con il sistema pensionistico privato e statale del Regno Unito, dove invece la previdenza complementare riveste già un ruolo rilevante nella vita dei cittadini.