Abstract:
Nei loro 500 anni di vita, i Musei Vaticani sono stati oggetto di un processo di crescita continua, che li ha portati a configurarsi come una tra le più evolute ed efficienti realtà museali europee: servizi dagli standard di qualità elevata, un organigramma funzionale, un flusso di visitatori che risente assai poco della stagionalità e una domanda di biglietti in costante aumento.
L’apparato scientifico dei Musei non soffre la concorrenza mondiale e i laboratori di restauro lavorano instancabilmente per assicurare che l’integrità dell’enorme patrimonio culturale dei Musei non venga compromessa dal tempo, e che le operazioni relative ai frequenti prestiti si svolgano in condizioni ottimali per la corretta tutela delle opere.
La conservazione di un simile patrimonio rappresenta uno dei pilastri della mission dei Musei Vaticani; per espletarla occorrono, però, non solo competenze scientifiche, capacità tecniche e abilità manageriali ̶ che confluiscono nelle due anime dei Musei, quella scientifica e quella amministrativo-gestionale, la cui sintesi consiste nella figura del Direttore ̶ ma anche ingenti risorse economiche. A tal proposito la Direzione dei “Musei del Papa” si è rivelata lungimirante: agli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti d’ingresso, i costi aggiuntivi per le visite private e didattiche, e i souvenir di qualità dei bookshop, si aggiunge il generoso contributo dato dai “Patrons of the Arts in the Vatican Museums”, associazione benefica americana che da più di trent’anni offre generosamente ai Musei gli ingenti capitali di cui dispone, a supporto del restauro e della conservazione delle opere e degli edifici di loro competenza.