La valutazione delle rimanenze secondo la normativa civilistica, fiscale e i principi internazionali

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dc.contributor.advisor Avi, Maria Silvia it_IT
dc.contributor.author Vornicu, Camelia Daniela <1988> it_IT
dc.date.accessioned 2015-06-17 it_IT
dc.date.accessioned 2016-01-30T14:11:46Z
dc.date.issued 2015-07-07 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/6814
dc.description.abstract Il presente lavoro di tesi cerca di offrire un quadro completo e aggiornato sulla valutazione delle rimanenze della specie “magazzino”, dando il dovuto risalto sia ai profili fiscali sia a quelli economico-aziendali e giuridici. Le rimanenze finali di magazzino costituiscono costi sostenuti in un periodo d’imposta, imputabili a beni ancora in giacenza al momento della redazione del bilancio, che per il principio di competenza (principio basilare sul piano fiscale oltre che su quello civilistico) si rinviano al futuro esercizio in quanto si possono recuperare tramite i ricavi di futuri periodi. Le rimanenze vengono anche identificate come “il magazzino” che può essere considerato il cuore dell'impresa (c'è chi parla anche di "polmone dell'impresa"). Infatti, così inteso, il magazzino svolge la funzione fondamentale di raccordo tra le entrate (acquisti) e le uscite (vendite) dell'impresa, con, in mezzo, ad esclusione delle imprese mercantili, il processo di trasformazione fisica e/o economica. Com'è noto, valutare per difetto o per eccesso il magazzino significa diminuire o aumentare artificiosamente il risultato dell’esercizio. Il rischio che ciò accada è amplificato dall'incentivo che alcuni agenti economici possono avere, dato che le rimanenze di magazzino rappresentano valori economici comuni a due o più esercizi: in sede di chiusura dell’esercizio, sono costi sospesi la cui valorizzazione consente di neutralizzare i costi che, seppure già sostenuti, non sono di competenza, dato che i relativi ricavi si manifestano negli esercizi successivi. Di conseguenza, il valore attribuito alle scorte di fine esercizio partecipa alla formazione del risultato di bilancio come componente caratteristica positiva. Le rimanenze finali di un esercizio vengono ereditate dal successivo, in qualità di esistenze iniziali: il loro valore, dunque, è un costo ripreso, di competenza dell’esercizio in corso. Per formulare un giudizio sulla valutazione delle scorte, il costo di prodotto output della contabilità analitica rappresenta un elemento di fondamentale importanza. In merito a queste voci, infatti, è proprio la contabilità industriale a fornire le informazioni necessarie, ai fini della redazione del bilancio d’esercizio. Il sistema di controllo quindi, pur avendo scopi più ampi e complessi, rappresenta un ausilio indispensabile per la determinazione del costo di prodotto da impiegare in ambito bilancistico. Questi dati, però, devono essere utilizzati con cautela. Infatti, non sempre il valore di output del sistema di controllo o della contabilità direzionale/analitica coincide con il valore da attribuire alle scorte al fine della redazione del bilancio d’esercizio. È questo il motivo per cui la dottrina economico-aziendale, italiana e straniera, ha dedicato così ampio spazio all'argomento in questione, trattando le valutazioni di magazzino sia nell'ambito della contabilità generale, ai fini della redazione del bilancio d’esercizio, sia nell’ambito dei sistemi di pianificazione e controllo a sostegno delle decisioni aziendali. Si procede, quindi, all'analisi della problematica in questione, cercando di offrire al lettore un quadro completo e chiaro sull'argomento e sulle possibilità di determinare un costo aderente alla realtà imprenditoriale che si vuole rappresentare, fermo restando che non esiste un costo di prodotto “vero”, cioè libero da valutazioni soggettive. it_IT
dc.language.iso it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Camelia Daniela Vornicu, 2015 it_IT
dc.title La valutazione delle rimanenze secondo la normativa civilistica, fiscale e i principi internazionali it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Sviluppo economico e dell'impresa it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Economia it_IT
dc.description.academicyear 2014/2015, sessione estiva it_IT
dc.rights.accessrights closedAccess it_IT
dc.thesis.matricno 987691 it_IT
dc.subject.miur it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend 10000-01-01
dc.provenance.upload Camelia Daniela Vornicu (987691@stud.unive.it), 2015-06-17 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Maria Silvia Avi (avi@unive.it), 2015-06-29 it_IT


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