Abstract:
Il presente lavoro si propone di indagare il ruolo di Federigo Tozzi all'interno del canone scolastico del Novecento italiano, con riferimento alle maggiori antologie e manuali in adozione nella scuola secondaria di secondo grado, che svolgono un'importante funzione di riferimento e di canonizzazione.
Dopo una breve panoramica sul concetto e sulla storia del canone, si cercherà di dimostrare la modernità dello scrittore senese, proponendo anche un confronto con altri due grandi autori italiani di inizio secolo: Svevo e Pirandello.
L'opera di Federigo Tozzi segna la crisi dell'uomo di fronte all'impossibilità di spiegare razionalmente il mondo nei modi della narrativa naturalistica. Tozzi, con la sua natura complicata, torbida, timida e violenta, è rimasto per lungo tempo quasi sconosciuto e sempre ai margini dei grandi romanzieri del primo Novecento, ma oggi suscita invece un notevole interesse soprattutto per il fatto che nella sua opera di autore di provincia si sono ritrovate alcune delle caratteristiche della narrativa europea del ventesimo secolo. Egli è infatti inconsapevolmente pioniere di una nuova era della letteratura e, nonostante sia riconosciuto e apprezzato in sede critica soprattutto perché anticipa quello che più tardi si chiamerà lo sgomento esistenziale, continua a essere un romanziere la cui popolarità al grande pubblico rimane lenta ed esitante.