Abstract:
Da una preliminare ricerca bibliografica si assume che la cultura organizzativa sia un fattore contingente nel BPM. In particolare si ipotizza che abbia un ruolo decisivo nell’adozione di una piattaforma di social-BPM. La cultura organizzativa, com’è noto, non può essere cambiata nel breve periodo e necessita di essere presa in considerazione dalle organizzazioni prima di iniziare un progetto BPM. Perciò si ipotizza che abbia una certa influenza nelle attività organizzative. Le attività organizzative che si prenderanno in esame saranno quelle definite come “collaborative” dell’area di visual merchandising per l’industria luxury e fashion. Si proporrà un’intervista qualitativa per il livello operativo (corrispondente ai capi negozio) e per quello corporate (corrispondente ai manager preposti al coordinamento e controllo). In una seconda parte si proporrà il metodo OCAI (Organizational Culture Assessment Instrument ) utile a descrivere e valutare la cultura aziendale e la sua propensione al cambiamento. Si adatterà il questionario all’analisi delle cultura corrente, pertanto i dati per la cultura auspicata non saranno raccolti. OCAI è uno strumento in forma di breve questionario e richiede che la persona risponda, in maniera autonoma, a 24 statements organizzati in 6 sezioni che rappresentano le dimensioni della cultura dell’organizzazione. Questi includono: caratteristiche dominanti, direzione aziendale, gestione dei dipendenti, unione organizzazione, importanza strategica e parametri per il successo.
Se da un lato con l’intervista qualitativa si vuole capire quali sono stati i passi decisivi e le trasformazioni attuate per l’adozione della piattaforma WARDA, con il metodo OCAI di vuole definire non solo il tipo di cultura aziendale corrente (Clan, Adhocracy, Market, Hierarchy) ma anche individuare i driver culturali idonei a favorire l’adozione di una piattaforma social-BPM.