Abstract:
Questo lavoro si propone di analizzare le forme della politica della festa in Oriente, presso la corte mongola nel corso del XIII secolo, così come sono raccontate dalle tre principali fonti occidentali dell’epoca: i resoconti di viaggio di Giovanni di Pian di Carpine, Guglielmo di Rubruk e Marco Polo.
Partendo dal presupposto che la festa, nelle sue diverse forme (banchetti, matrimoni, udienze…), è di per sé uno strumento politico che il sovrano utilizza di volta in volta con diversi scopi, come affermare la propria diversità e superiorità, stabilire gerarchie, trasmettere messaggi, si è cercato di capire quali forme prendesse la festa presso la corte Gran Khan.
Prima di partire nell’analisi, si è tenuto conto della visione occidentale dell’Oriente e di come questa potesse aver influenzato le tre fonti, nonché delle loro diverse attitudini e personalità.
Si è poi proceduto ad un’attenta lettura dei testi: sono stati identificati e classificati i passaggi in cui vi erano riferimenti ad udienze, banchetti, ed altre forme di convivialità. In particolare si è cercato di capire cosa realmente vedessero e cosa riuscissero a capire della festa orientale gli occidentali.