Abstract:
In questo elaborato ci si propone di raccontare l’evoluzione personale e professionale dell’architetto triestino Arduino Berlam, vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, attraverso i suoi scritti, i suoi progetti e le opere da lui realizzate. L’attenzione sarà particolarmente focalizzata sugli eventi, sulle personalità e sulle opere che hanno maggiormente ispirato ed influenzato lo sviluppo del suo pensiero teorico progettuale:l’educazione politecnica e accademica con Camillo Boito, l’iniziale collaborazione col padre Ruggero all’insegna dello storicismo e dell’eclettismo, l’incontro con la cultura architettonica americana e la svolta in direzione di un rinnovamento dell’architettura concordemente all'epoca moderna, le opere nel segno della modernizzazione fino alla realizzazione della sua opera più bella, il “grattacielo”, la delusione e l’emarginazione dal panorama architettonico locale e nazionale, la precoce chiusura dello studio ed il “ritorno all’ordine” riscontrabile nei suoi scritti più maturi. Si vuole quindi sottolineare l’importanza di questo architetto dimenticato dalla storiografia ufficiale,per metterne in luce la sensibilità e la curiosità, la sua consonanza allo spirito del tempo, l’amore in apparenza incompatibile per il progresso e per la tradizione e la volontà di creare nella propria architettura un punto d’incontro tra questi due poli.