Abstract:
Una ormai consistente produzione cinematografica dimostra quanto la bioetica sia diventata un argomento particolarmente adatto al racconto sullo schermo. Affronteremo il tema partendo dalla cronaca italiana e con lo scopo di mettere in luce la rappresentazione del fenomeno in Italia attraverso l’analisi testuale di due film Italiani, Miele e La bella Addormentata, confrontandoci con altri prodotti internazionali e cercando di analizzarne similitudini e differenze. L’analisi testuale è strutturata su tre pilastri: il ruolo del corpo nella rappresentazione mediatica dell’eutanasia; il concetto di dignità nello sviluppo del personaggio; infine si procederà ad un’analisi dei rapporti tra il richiedente l’eutanasia e chi gliela può dare, partendo dal presupposto che la morte delle persone avviene sempre a cospetto di una comunità.
La cornice in cui si inserisce il discorso sono le riflessioni di Geoffrey Gorer e di Philipe Ariés sulla morte in occidente: sebbene questa non sia più un tabù nei termini descritti da Gorer in The pornoagraphy of Death ci domandiamo come è stata accolta, soprattutto in Italia, la morte attraverso l’eutanasia in un contesto che offre sempre più strumenti tecnologici per sopravvivere.