Abstract:
L'elaborato tratta il tema della responsabilità penale del curatore fallimentare. Nello specifico vengono esaminati gli articoli 228, 229 e 230 l. fall., e le loro implicazioni di carattere teorico e pratico. Partendo dallo studio dei principali precetti penali su cui poggia la materia fallimentare, è stato possibile giungere ad una completa analisi della norma e della sua applicabilità. Dall'approfondita trattazione della particolare terminologia utilizzata dal legislatore, e delle similitudini riscontrabili mediante il confronto con la disciplina penale, si è giunti alla piena comprensione degli interessi tutelati dalla norma, nonché alla condivisione delle ragioni che hanno fondato la struttura dell'attuale previsione sanzionatoria, imposta nelle diverse tipologie di reato.
Inoltre, successivamente all'aver affrontato una funzione spiegazione dello specifico ruolo del curatore, e delle responsabilità derivanti dallo svolgimento delle sue funzioni nel contesto della procedura fallimentare, si è potuto estendere lo studio ad un'osservazione più ampia circa le implicazioni che scaturiscono dalla condotta dei suoi coadiutori. Perseguendo questo approccio si è ottenuto la visione di un quadro normativo completo, capace di non trascurare anche i fattori più importanti che interferiscono con il corretto operato del curatore. Conseguentemente a questa logica, si è ritenuto indispensabile considerare il particolare caso del concorso nel reato, richiamando la norma che ne disciplina la fattispecie. La tesi si completa con lo studio dell'estensione delle disposizioni penali al caso di concordato preventivo e di liquidazione coatta amministrativa.