Welfare e famiglie transnazionali: immigrazione e figli left behind

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dc.contributor.advisor Basso, Pietro it_IT
dc.contributor.author Menchetti, Teresa <1988> it_IT
dc.date.accessioned 2015-02-11 it_IT
dc.date.accessioned 2015-07-04T14:48:01Z
dc.date.available 2015-07-04T14:48:01Z
dc.date.issued 2015-03-05 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/6163
dc.description.abstract La ricerca affronta e analizza la tematica dell'immigrazione delle donne in Italia, principalmente provenienti dall'Est Europa, con l'ottica e lo sguardo verso i figli che forzatamente vengono lasciati in patria, ma a cui è garantito o almeno promesso un futuro migliore. Dopo aver presentato un quadro storico della zona d'interesse, in particolare in seguito alla liberalizzazione e conseguente dissoluzione dell'Unione Sovietica, che ha colpito in maniera diseguale uomini e donne, si va ad analizzare il fenomeno dell'immigrazione a ciò conseguente, per poi dare attenzione e rilievo ai figli che rimangono in patria e che crescono in una situazione economica migliore dei coetanei, ma con forti problematiche relazionali, emotive, psicologiche, legate principalmente all'assenza della figura materna. Per realizzare ciò, si è richiesta la collaborazione di donne immigrate in Italia che hanno dovuto lasciare uno o più figli in patria, con la promessa e la convinzione di un ritorno a casa in tempi brevi e con la garanzia di un miglioramento delle condizioni di vita. L'indagine si muove con l'obiettivo di comprendere a fondo e analizzare le giovani generazioni e le loro problematiche conseguenti a un forzato abbandono da parte della madre, in un'ottica di welfare, indagando quindi sulle opportunità a loro garantite, sulle possibilità ancora aperte e su come gli stati europei e l'Unione Europea si stanno muovendo riguardo a questa nuova emergenza che sta affiorando. La principale contraddizione che si pone riguarda il fatto che le donne che emigrano hanno trovato e trovano ancora oggi lavoro, in primo luogo, nei settori di cura e servizi, colmando il vuoto che negli ultimi anni si è generato nel welfare nazionale, aprendo però una falla nel welfare del paese di provenienza. Ciò avviene sia perché la figura femminile si è sempre occupata del welfare familiare, e quindi emigrando, non può più prendersi in carico tale compito, sia perché, con la sua non-presenza, genera nuove problematiche che andranno a inserirsi nel grande cappello del welfare, il quale dovrà dare risposte a riguardo. Da ciò deriva la questione finale: di quale welfare si parla? Locale, nazionale o transnazionale? O di tutti contemporaneamente? E quindi di quali famiglie si parla? Anche loro transnazionali, globali? it_IT
dc.language.iso it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Teresa Menchetti, 2015 it_IT
dc.title Welfare e famiglie transnazionali: immigrazione e figli left behind it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Lavoro, cittadinanza sociale, interculturalità it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Scuola in Servizio Sociale e Politiche Pubbliche it_IT
dc.description.academicyear 2013/2014, sessione straordinaria it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 963981 it_IT
dc.subject.miur it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend it_IT
dc.provenance.upload Teresa Menchetti (963981@stud.unive.it), 2015-02-11 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Pietro Basso (pbasso@unive.it), 2015-02-16 it_IT


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