Abstract:
Grazie alla sua sua diffusione in quasi tutti i Paesi del mondo e con una consumo annuo stimato mondiale pari a quattrocento miliardi di tazze, il caffè rappresenta la seconda commodity più scambiata nel commercio internazionale dopo il petriolo per un controvalore di circa 80 miliardi di dollari. Il termine caffè non è “universale, “univoco”, omogeneo: esso è caratterizzato infatti da molteplici modalità di preparazione ed assume un valore sociale differente in virtù delle abitudini alimentari e delle tradizioni diffuse nei Paesi in cui viene consumato. In Turchia e nei Paesi balcanici, nonché in quelli mediorentali la preparazione del caffè avviene tramite metodo “Ibrik” che, necessitando di tempo per consentire il completo deposito dei fondi, bene si associa al momento della conversazione, al rilassamento e all’accoglienza. Vi è poi l’ “espresso”, sinonimo di velocità sia in termini di consumo, che di preparzione/produzione. Il consumo di caffè ha subito dei cambiamenti lungo il corso degli anni, merito per lo più della tecnologia e della globalizzazione che ha sancito la diffusione di culture a livello mondiale, tra popolazioni caratterizzate da tradizioni diverse.