Abstract:
La ricerca mira a mettere in evidenza che cosa accomuna e che cosa contraddistingue in modo netto e in modo meno differenziato l’assistente sociale e l’educatore professionale, due professionisti sociali “riflessivi” (Schön), “di confine” (Fargion), ma con profili formativi e con riferimenti teorici differenti che, pure restando distinti, in diverse occasioni si trovano a lavorare a stretto contatto.
Procedendo lungo un percorso di prassi-teoria-prassi, paradigmatico di entrambe le professioni (Gui), il lavoro principia con la presentazione di un caso concreto (la presa in carico di una famiglia multiproblematica da parte del servizio minori del Comune di Brescia) a partire dal quale viene messa in evidenza l’importanza del lavoro di èquipe interdisciplinare all’interno dei servizi sociali (Campanini). Segue l’analisi concettuale e speculativa delle figure dell’assistente sociale e dell’educatore professionale, con particolare riferimento al procedimento metodologico. Infine viene proposta la lettura del caso presentato all’inizio alla luce del “modello riflessivo” (Fargion) per trarne delle indicazioni operative.