Abstract:
Questo lavoro si propone di indagare il pensiero di Peter Brook sul teatro d’opera, dal momento che la sua attività registica nel mondo della lirica, benché marginale rispetto al teatro e al cinema, costituisce un’esperienza fondamentale per la sua visione umana e artistica. A partire dal cospicuo materiale autobiografico del regista inglese, la mia tesi è volta a dimostrare la duplicità del suo pensiero, diviso tra il prima e il dopo di quel discrimine costituito dagli insegnamenti del mistico armeno Georges Ivanovič Gurdjieff, appresi di Brook tramite diverse vie, a partire dal 1951, subito dopo la conclusione del suo travagliato impegno alla Royal Opera House di Londra, e culminati nel 1979 con la realizzazione del film Incontri con uomini straordinari, tratto dall’omonima autobiografia di Gurdjieff.