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Nel contesto generale della pratica scultorea possiamo individuare diversi approcci corrispondenti ad altrettante pratiche esecutive che, nel corso del tempo, si sono sempre più sviluppati, in un processo di articolazione e differenziazione, corroborato da ricerche artistiche, dalle scoperte e miglioramenti tecnici, nonché dalla sperimentazioni di nuovi materiali, con la conseguente modificazione e perfezionamento dei procedimenti realizzativi. Ogni ricerca artistica, d’altro canto ha presentato peculiari risultati linguistico-espressivi, meritevoli d’attenzione.
Un caso peculiare, nella persistente investigazione della produzione statuaria, viene dall’uso sperimentale della sabbia quale materiale costitutivo. Diffusissimo fin dai tempi più antichi, trova effettiva applicazione come mezzo espressivo in senso artistico solo nella seconda metà del secolo scorso, ed è forse questa la ragione per cui non è, ad oggi, disponibile alcuno studio critico a riguardo.
La presente tesi si propone, pertanto, di indagare il fenomeno, riconoscendo e valutando alcune specificità ad esso pertinenti, come l’effimerità che caratterizza la singola produzione, nonché le correlate problematiche relative all’ideazione progettuale, all’attuativa realizzazione materiale, nel suo intrinseco dipendere dalla progettualità d’allestimento, alla conservazione nel breve periodo e alla fruizione, come termine ultimo non solo di destinazione ma, anche, di definizione del prodotto.
Se da un lato si impone, come ovvio, la necessità di censire le varie manifestazioni che ad oggi contribuiscono alla diffusione di questo particolarissimo tipo di attività artistica in termini globali, valutandole in un sistema comparativi, dall’altro, l’inscindibile rapporto che simili eventi istaurano con le specifiche località che li ospitano impone lo studio oculato di ogni singolo caso, poiché in si fatta relazione è possibile individuare una molteplicità di aspetti di non secondaria importanza.
Alla luce della breve considerazioni appena svolte, si comprenderà la scelta, operata in questa sede, di circoscrivere la trattazione analitica alle sole manifestazioni organizzate dal Comune di Jesolo, ovvero il “Festival Internazionale delle Sculture di Sabbia” e “Sand Nativity”. Il caso sotto tanti aspetti paradigmatico, permette di operare una ricerca a livello locale, individuando il posizionamento delle manifestazioni rispetto alle altre offerte culturali proposte dalla Municipalità, e da quelle delle aree limitrofe, offrendoci quindi una più coerente verifica dell’ambito organizzativo- gestionale, soprattutto alla luce degli obiettivi che si possono tradurre nella “mission” di questa particolare tipologia di evento, organizzata con specifiche finalità e intenti. Verrà pertanto presentato anche tutto il processo di gestione dell’evento mettendone in evidenza le attività fondamentali, dalla produzione alla commercializzazione, per arrivare poi alla presentazione e conseguente fruizione del prodotto finito.
Come facilmente immaginabile la ricerca di una tematica così specifica non può avvalersi di una bibliografia specialistica ma, al contrario, trova in una ristretta sitografia le fonti più organicamente rilevanti, e nell’esperienza diretta dei cantieri, degli uffici municipali, e delle singole esposizioni, l’autorevolezza necessaria all’analisi critica. In tal senso questo studio si qualifica e presenta come riassunto conclusivo di un rapporto lavorativo che intrattengo da anni sia con l’ente locale che con il direttore artistico delle due manifestazioni qui puntualmente esaminate. |
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