Abstract:
Dopo lo sgancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki e con l'introduzione della Costituzione del Dopoguerra (soprattutto dell'Articolo 9), il Giappone si è sempre autodefinito il Paese leader a livello mondiale per quanto riguarda il disarmo nucleare.
Tuttavia, a partire dagli Anni '50 e con la firma del Trattato di Mutua Sicurezza con gli Stati Uniti, Tokyo è sempre rimasta molto dipendente da Washington e dal suo "ombrello nucleare". Questo ha portato allo sviluppo e a un rafforzamento sempre maggiore a livello popolare di un movimento antinucleare, che ritiene la volontà di promozione del disarmo nucleare del governo di Tokyo come debole e subordinata alle politiche americane.
I vicini asiatici, dal canto loro, guardano con diffidenza alle scorte di plutonio giapponesi utilizzate per il programma energetico iniziato da Tokyo negli Anni '60, soprattutto dopo la dichiarazione pubblica da parte della Corea del Nord sulle proprie capacità nucleari.
Questa tesi vuole andare ad analizzare lo sviluppo delle politiche di Tokyo e i suoi sforzi relativi alla promozione globale del disarmo nucleare, concentrandosi in particolar modo sul suo rapporto con con Washington. Andrà poi in seguito a prendere in considerazione i movimenti antinucleari interni al Paese, per poi allargare lo sguardo verso la percezione di queste politiche da parte dei Paesi della zona dell'Asia Orientale.