Abstract:
La tesi riflette sulla rivoluzione. Si parte dalla constatazione della perdita di attrattiva del mito rivoluzionario, anche da parte di anarchici e femministe, per i limiti teorici e storici da esso dimostrati. Si procede con l'approfondimento di un punto irrisolto della teoria e pratica rivoluzionarie e con la proposta di un'estensione del concetto di rivoluzione, di modo che possa comprendere anche pratiche meno eclatanti e distruttive e dare l'importanza che meritano a modelli di cambiamento altrettanto radicali e ambiziosi, che in passato hanno avuto più successo e che permettono che la speranza e l'impegno per la rivoluzione non vengano definitivamente abbandonati. A questo fine, e seguendo le proposte di Eva von Redecker e Linda Zerilli, vengono analizzate una teoria d'azione politica - quella di Hannah Arendt - e una pratica della libertà - quella di alcuni gruppi femministi - che possono ancora fungere da punto di riferimento, in quanto rappresentano una teoria e una pratica rivoluzionaria alternativa alle più famose e disastrose rivoluzioni del Novecento.