La fragilità dell'uomo. Viaggio nell'etica. Dall'Antigone di Sofocle all'Antigone di Kierkegaard.

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dc.contributor.advisor Adinolfi, Isabella it_IT
dc.contributor.author Campo, Maura <1989> it_IT
dc.date.accessioned 2015-02-04 it_IT
dc.date.accessioned 2015-07-04T14:46:35Z
dc.date.available 2015-07-04T14:46:35Z
dc.date.issued 2015-02-23 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/5865
dc.description.abstract “L'Antigone è un dramma sulla ragione pratica e sul modo in cui la ragione pratica ordina o vede il mondo. […])”. Questo è quanto scrive Martha C. Nussbaum, autrice dell'opera a cui fa riferimento, già dal titolo, questo lavoro. La fragilità del bene diviene, qui, La fragilità dell'uomo. La figura di Antigone ricorre per il ruolo privilegiato che riveste in quello che, parafrasando Steiner, viene definito valore imperituro della tragedia. Accanto ad Antigone, protagonisti di questo Viaggio nell'etica, molti personaggi cari a Kierkegaard, mutuati sia dalla tradizione greca, che da quella moderna, insieme a figure del Cristianesimo. L'obiettivo è quello di mostrare che la tragedia e, poi, il dramma moderno, per la forte carica emotiva di cui si fanno portatori, hanno un ruolo imprescindibile e fondamentale nella risoluzione dei dilemmi morali. Dopo una breve introduzione sulla tragedia, in quanto forma di espressione privilegiata dai Greci, e sull'importanza che autori come Nietzsche ed Hegel le hanno assegnato, si entra nel cuore della vicenda che vede protagonista la figlia di Edipo per prendere in considerazione e sviluppare una molteplicità di questioni di ordine etico implicitamente già sollevate da Sofocle. Contro l'esclusività di un approccio intellettualistico di matrice razionalista alla morale, si pone in risalto una saggezza spesso sconosciuta al pensiero moderno, quella che ammette la fallibilità della conoscenza e della ragione privata dell'aspetto emotivo. Nell'ultimo capitolo, a partire dalla trasposizione della tragedia greca nel mondo moderno, sulla scorta di Kierkegaard, si dà maggiore risonanza alla coscienza del singolo rispetto all'azione esteriore dell'eroe tragico; al fine di mostrare, ancora una volta, l'onnipresenza dello spirito tragico anche al di fuori della civiltà greca. In conclusione, attraverso la lente dei tre stadi della vita individuati dal filosofo danese, un confronto tra eroi tragici e figure religiose dà vita ad un coro di voci e di silenzi che si ergono a testimonianze della preziosa complessità e fragilità dell'essere umano. it_IT
dc.language.iso it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Maura Campo, 2015 it_IT
dc.title La fragilità dell'uomo. Viaggio nell'etica. Dall'Antigone di Sofocle all'Antigone di Kierkegaard. it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Filosofia della società, dell'arte e della comunicazione it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali it_IT
dc.description.academicyear 2013/2014, sessione straordinaria it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 845247 it_IT
dc.subject.miur it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend it_IT
dc.provenance.upload Maura Campo (845247@stud.unive.it), 2015-02-04 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Isabella Adinolfi (sisa@unive.it), 2015-02-16 it_IT


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