Abstract:
Scrivo questa tesi, nella fiducia che essa rappresenti un’essenza nel barlume di cadaveri che per troppo tempo sono stati fervidi e iracondi punitori della nostra arte e cultura. Non una chiara luce si vede baluginare oltre la collina della rivoluzione, ma nutro la speranza che lo scritto possa rendere più decifrabile la crisi storica in cui cultura e arte sono precipitate, nei periodi in cui hanno dovuto affrontare il duro scontro con le dittature.
Sì, in alcuni momenti esse hanno rappresentato i mentori di una nuova era, quella delle avanguardie e si sono ben difese, oltraggiando le muse che sempre proteggono l’arte dalla politica.
I grandi veti, le perquisizioni, gli assembramenti sbagliati, hanno fatto sì che in un’epoca di terrore e quiete, segnata dai mass media e dalla fabbrica, tutto cadesse nel superfluo e nell’immagine.