Abstract:
Questo lavoro si concentra sulle discrepanze fra il programma esplicito della fenomenologia e i risultati analitici delle sue descrizioni. Nel tentativo di una messa in luce dei rapporti che l'opera derridiana intrattiene con la fenomenologia husserliana, ho tentato di mostrare come la decostruzione non rappresenti tanto la volontà di una rottura radicale con un certo modo di intendere e praticare la filosofia, quanto piuttosto la denuncia della sua portata ideologica nel momento in cui assegna, acriticamente e tradizionalmente, un valore decisivo ad una "presenza" che non cesserebbe mai di mostrare la propria dipendenza rispetto ad una "non-presenza" irriducibile. Seguendo una certa lettura dell'opera derridiana, si avvalora la tesi che individua nella nozione di "genesi trascendentale" il fulcro dei rapporti di filiazione fra il pensiero della différance e la fenomenologia. L'attenzione rivolta principalmente alla prima produzione derridiana si fonda sulla persuasione che è in quei luoghi che si giustifica filosoficamente una certa pratica di scrittura, quella di cui il filosofo francese farà largamente uso nelle opere successive.