Abstract:
Il sistema fiscale è un cantiere tuttora aperto in Cina. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una cospicua produzione normativa che ha cercato di dare organicità ad un insieme disordinato e poco chiaro di regolamenti e norme, modificando e introducendo imposte che sostenessero lo sviluppo incredibile degli ultimi decenni. Il primo capitolo si focalizza sul processo di riforma che ha interessato il Paese, a partire dal 1978, con particolare attenzione alla riforma del 2008, che ha introdotto nuove regole soprattutto in ambito commerciale e ha cercato di modellare la normativa tributaria seguendo gli schemi degli ordinamenti occidentali.
Il secondo capitolo si concentra su un’ analisi economica dell’ imposta immobiliare, oggetto di questa tesi, delineando, prima di passare al caso specifico della Cina, le caratteristiche principali e facendo un confronto a livello internazionale. Sull’ introduzione e la relativa applicazione di questa imposta il dibattito è piuttosto acceso. Da una parte, sembrerebbe tra i più impopolari strumenti di tassazione, dall’ altro si sottolineano invece i benefici in termini di efficienza, impatto sulla crescita, stabilità e finanziamento dei governi locali.
La terza parte analizza uno dei pilastri e al tempo stesso punti caldi dell’economia cinese: il mercato immobiliare. Negli ultimi anni questo settore ha visto una rapida crescita, tuttavia non parallela alla domanda. Il rischio di una bolla immobiliare è quanto mai alto. Da una parte, la bolla si gonfia nelle principali città, dove i prezzi delle abitazioni sono in continuo aumento, altrove però il fenomeno delle “città fantasma” dilaga sempre più. Il governo centrale ha cercato di frenare questo fenomeno introducendo un programma pilota di tassazione immobiliare che a partire dal 2011 ha interessato le municipalità di Shanghai e Chongqing. L’ applicazione dell’imposta è differente tra le due città, non solo in termini di aliquote ma anche di tipologia di immobile colpito da tassazione. La quarta parte si focalizza quindi sul caso di Shanghai, pioniere del progetto, nonché centro economico, finanziario e commerciale dell’intero paese, dove l’intento principale è stato quello di frenare le speculazioni nel settore immobiliare e contenere i prezzi.