Abstract:
La migrazione non è quasi mai un processo semplice: essa, infatti, implica cambiamenti di natura economica, sociale ed anche identitaria. Nel caso specifico dei richiedenti asilo e dei rifugiati abbandonare la propria casa non è una decisione volontaria. L’intera esperienza di migrazione risulta, quindi, particolarmente aggravata da situazioni indipendenti dal loro controllo, che li costringono a una condizione costante di vulnerabilità. Inevitabilmente, questo genera un impatto sotto il profilo psicologico, che assume tratti diversi tra uomini e donne. Il presente elaborato affronta la tematica dell’esperienza dei richiedenti asilo e rifugiati nel Regno Unito negli ultimi decenni, dando particolare attenzione all’impatto psicologico risultante dal processo di migrazione e all’esperienza femminile. Innanzitutto viene definito il quadro normativo che disciplina il trattamento di questa categoria di persone a livello internazionale e nazionale, con particolare attenzione verso il rispetto dei diritti umani; successivamente, viene analizzato il ruolo determinante che il settore del volontariato svolge nel fornire supporto ed assistenza ai richiedenti asilo, affiancandosi o sostituendosi a quello del governo. In seguito vengono descritte le conseguenze che l’esperienza di migrazione ha da un punto di vista psicologico su questa categoria di persone, il ruolo svolto dalla cultura e dalla società di destinazione nel favorire lo sviluppo di malattie mentali in individui che, già nel paese di origine, hanno vissuto esperienze traumatiche. Infine, l’attenzione viene rivolta all’esperienza femminile, a coloro che, pur rappresentando più della metà degli individui che ogni anno vivono l’esperienza di migrazione forzata, solo verso la fine del secolo scorso hanno cominciato ad essere riconosciute in qualità di donne migranti con necessità specifiche ma al contempo diverse, sulle quali il processo di migrazione ha un impatto differente rispetto a quello degli uomini.