Abstract:
La maggior parte degli studi nell'ambito del genocidio si focalizza principalmente sul concetto di "omicidio di massa". Il culturicidio o genocidio culturale resta invece nell'ombra e costituisce tuttora un campo pressoché inesplorato.
Tuttavia, quando Raphael Lemkin coniò il termine "genocidio" nel 1944, egli incluse nella sua definizione anche una componente culturale di non minore importanza.
Ma perché allora il culturicidio viene trascurato? E perché a differenza del genocidio fisico, il genocidio culturale non è ancora ritenuto illegale dal diritto internazionale?
Scopo di questo lavoro è far conoscere la tematica del genocidio culturale, spesso ingiustamente trascurata e collocarla nel panorama giuridico, politico e sociale. Inoltre, il lavoro ha come obiettivo quello di far comprendere la necessità di un’analisi e di una riflessione più profonda sul tema, nel contesto internazionale, mirante all’adozione di misure efficaci per prevenire e punire il genocidio culturale che ad oggi non costituisce un crimine di diritto internazionale.