Abstract:
Partendo dall’interrogazione riguardo la veridicità o meno del "senso dello Stato" del patriziato veneziano, la tesi verte sull'analisi di quei caratteri, elementi, valori di cui il patriziato si faceva portatore, quelli relativi però alla fedeltà e alla conservazione del modello statuale lagunare così come era venuto caratterizzandosi nel corso dei secoli e continuerà a mantenere fino al 1797.
Lo studio è intrapreso considerando i principali momenti di crisi istituzionale vissuti dalla Repubblica, ipotizzando una maggiore esposizione dei suddetti elementi nelle fonti a disposizione: la congiura di Baiamonte Tiepolo (1310), quella di Marino Falier (1355) e le dimissioni forzate di Francesco Foscari (1457). Le fonti storiche alla base del lavoro sono: le promissioni ducali inedite dei dogi coevi agli anni dei tre avvenimenti considerati; le cronache dell’epoca fino ai primi anni del secolo XVI; e un gruppo di fonti “istituzionali”, comprendenti deliberazioni del Maggior Consiglio, del Senato, del Consiglio dei Dieci, lettere del Minor Consiglio, Libri Commemoriali.
I risultati di questa analisi contribuiranno, nel capitolo conclusivo, a definire e motivare meglio alcuni caratteri non solo della compagine statuale veneziana, ma anche della mentalità del patriziato lagunare che di questa compagine era il perno.