dc.contributor.advisor |
Viotto, Antonio |
it_IT |
dc.contributor.author |
Bortolon, Martika <1990> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2014-10-03 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2014-12-13T10:16:43Z |
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dc.date.issued |
2014-10-22 |
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dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/5355 |
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dc.description.abstract |
L’Imposta sul Valore Aggiunto è un’imposta prevista dalla normativa comunitaria e costituisce uno strumento tra i più rilevanti per la realizzazione delle finalità fondamentali alla base del Trattato di Roma del 25 marzo 1957.
L’origine europea dell’Imposta sul Valore Aggiunto comporta che la disciplina del tributo è contenuta principalmente in fonti di produzione comunitaria, recepite a seguire da norme della legislazione nazionale.
In data 16 dicembre 1991 il Consiglio europeo ha adottato la Direttiva 91/680/CEE che, modificando la Sesta Direttiva, traccia il regime transitorio dell’Imposta sul Valore Aggiunto, in previsione della sospensione delle frontiere fiscali e dell’instaurazione del "Mercato Interno" a decorrere dal 1° gennaio 1993. Dal 1° gennaio 1993, infatti, furono abolite le frontiere fiscali fra gli Stati membri della Comunità Europea e, a tal fine, furono soppresse definitivamente le tassazioni all'importazione e le detassazioni all'esportazione negli scambi intracomunitari, nonché i controlli a scopi fiscali alle fron¬tiere interne per qualsiasi operazione effettuata fra paesi membri. Tale regime transitorio che disciplina le operazioni intracomunitarie, è stato recepito in Italia con il Decreto Legge 30 agosto 1993, n. 331, convertito con modificazioni dalla Legge 29 ottobre 1993, n. 427. Con il regime transitorio è stata introdotta la regola della tassazione nel Pese membro di origine per le cessioni di beni realizzate nei confronti di cessionari non soggetti d’imposta, salvo talune eccezioni, e il mantenimento della regola della tassazione nel paese membro di destinazione per le transazioni che avvengono tra soggetti passivi d’imposta. Lo scopo dell’introduzione di tale regime si rinviene nella realizzazione del "Mercato Interno", con la soppressione delle frontiere fiscali tra gli Stati della Comunità e la contestuale abolizione dei controlli di natura tributaria alle frontiere interne per le operazioni effettuate tra i paesi membri e nel superamento del concetto di importazione e di esportazione per gli scambi intracomunitari di beni, che rimane valido per i soli scambi commerciali con paesi extraeuropei.
Lo scopo principale della presente tesi è l’analisi della disciplina che regola le operazioni commerciali poste in essere tra soggetti appartenenti a diversi Stati membri dell’Unione Europea, vale a dire la disciplina degli acquisti intracomunitari, delle cessioni intracomunitarie e delle prestazioni di servizi intracomunitarie, soprattutto tenendo conto della recente evoluzione volta a raggiungere un sistema definitivo dell’Imposta sul Valore Aggiunto comune per tutti gli Stati membri. Verranno pertanto analizzate le varie disposizioni normative, le varie problematiche inerenti, le regole in merito agli adempimenti amministrativi previsti e i controlli predisposti nei confronti di tali tipologie di operazioni. |
it_IT |
dc.language.iso |
it |
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dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
it_IT |
dc.rights |
© Martika Bortolon, 2014 |
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dc.title |
La disciplina IVA negli scambi intracomunitari |
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dc.title.alternative |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Amministrazione, finanza e controllo |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Dipartimento di Management |
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dc.description.academicyear |
2013/2014, sessione autunnale |
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dc.rights.accessrights |
closedAccess |
it_IT |
dc.thesis.matricno |
828882 |
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dc.subject.miur |
IUS/12 DIRITTO TRIBUTARIO |
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dc.description.note |
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it_IT |
dc.degree.discipline |
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it_IT |
dc.contributor.co-advisor |
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it_IT |
dc.date.embargoend |
10000-01-01 |
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dc.provenance.upload |
Martika Bortolon (828882@stud.unive.it), 2014-10-03 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Antonio Viotto (antonioviotto@unive.it), 2014-10-20 |
it_IT |