Abstract:
La stampa 3D viene da molti considerata come portatrice di una nuova rivoluzione industriale, ponendo inoltre le basi per la creazione di un modello economico incentrato sull'auto-produzione e i prosumer. Il testo, utilizzando il modello dell'ipercubo dell'innovazione introdotto da Afuah e Bahram (1995), propone un’analisi delle prospettive di adozione più probabili sia in ambito aziendale che consumer. A questo viene affiancata un’intervista ottenuta presso l’azienda DWS S.r.l. di Zanè (VI), produttrice di stampanti 3D, che ha permesso di mettere in risalto gli elementi fondamentali di queste tecnologie, da cui derivano i punti di forza e su cui è importante porre particolare attenzione.
Da tale analisi emerge come l’adozione della stampa 3D in azienda sia efficacemente realizzabile, grazie alla libertà delle forme e al basso costo di sviluppo di oggetti unici o in lotti limitati. Anche quando la stampa 3D non va a sostituire totalmente i metodi produttivi convenzionali, perché ad esempio non raggiunge economie di scala significative, permette il potenziamento della produzione sotto diversi punti di vista che verranno descritti. Una diffusione tra i soggetti privati richiederà sicuramente più tempo e ulteriori miglioramenti tecnologici, poiché risulta oggi limitata da alcuni fattori tecnici e dalla necessità di sviluppare capacità di progettazione CAD. Tutto ciò potrebbe incidere in maniera significativa sulla convenienza al loro uso e disincentivarne quindi l’adozione. Attualmente, infatti, le principali prospettive produttive in ambito domestico riguardano la creazione di oggetti personalizzati e pezzi di ricambio, mentre un modello economico basato sull’auto-produzione appare oggi lontano.
Si evidenzia inoltre come un modello di personalizzazione condivisa tra azienda e consumatore, caratterizzato da uno sviluppo del modello del prodotto da parte di quest’ultimo grazie a strumenti forniti dalla prima, possa essere la strada giusta per ottenere una personalizzazione elevata a fronte di costi contenuti per entrambe le parti.
Queste tecnologie non introducono comunque elementi di criticità così elevati da pensare che un'effettiva adozione di queste tecnologie in entrambi gli ambiti non possa avere successo, seppur con misure e tempi molto diversi che sono qui analizzati.