Abstract:
Nel XXI secolo il “fenomeno biennale”, ovvero la proliferazione delle esposizioni biennali e triennali d’arte contemporanea, in cui convivono ambizioni culturali e geopolitiche, ha determinato la moltiplicazione dei centri di cultura. In questo complesso e vario panorama si distingue la Biennale di Venezia: non solo è stata la prima esposizione internazionale d’arte, con frequenza biennale, ed il modello di riferimento per la maggior parte delle biennali esistenti – tra cui si ricorda quella di San Paolo in Brasile-, ma è anche l’unica che mantiene la struttura iniziale, attualmente molto discussa, suddivisa in padiglioni nazionali.
La Spagna, un paese che vi partecipa fin dalla sua prima edizione e che dal 1922 possiede un padiglione ai Giardini di Castello, è un interessante caso di studio. Nelle prime due decadi del XXI secolo il padiglione nazionale è palcoscenico di progetti curatoriali che si relazionano, da una parte, con il “fenomeno biennale” e, dall’altra, con la città di Venezia in cui ha luogo l’evento. I sette progetti curatoriali analizzati in questa tesi, che prende in considerazione il periodo che va dal 2001 al 2013, mostrato approcci differenti rispetto a tematiche affini e distinte modalità di curatela, tanto da parte dei commissari quanto da parte degli artisti.
Questa tesi non intende configurarsi come una elencazione compilativa delle presenze nelle decadi citate, bensì essere un’interpretazione critica, capace di offrirne una nuova prospettiva. Contemporaneamente, si vogliono ampliare le ricerche inerenti alla partecipazione spagnola alla Biennale di Venezia, dato che l’unico testo dedicato al tema è "Un siglo de Arte Español en el Exterior. España en la Bienal de Venecia" di Rosalía Torrent Escalpés, la cui prima edizione del 1997 è stata aggiornata fino al 2003. Tale ampliamento consiste nel citare in forma schematica i protagonisti della partecipazione spagnola dalla metà degli anni Novanta al 2003. Pertanto, "Il Padiglione Spagnolo alla Biennale di Venezia: un’analisi critica dell'attività espositiva dal 2001 al 2013" si configura come un proposta per progredire nella rilettura della qualità della presenza spagnola alla Biennale di Venezia nelle prime edizioni del XXI secolo.